giovedì 20 agosto 2009

UNITA' D'ITALIA

QUELLA DI STIFFONI E DELLA LEGA E’ DIALETTICA DI PROPAGANDA SPICCIOLA

Le dichiarazioni del Senatore Stiffoni sono le classiche provocazioni propagandistiche tipiche della Lega Nord. Mi unisco invece alle critiche di Felice Casson esposte oggi nei confronti delle dichiarazioni di Giampaolo Gobbo.

Stiffoni si permette di dire che i caduti della Grande Guerra furono un sacrificio a favore delle mire di Casa Savoia, forse Stiffoni non ricorda che l’entrata in guerra, a lungo dibattuta, fu democraticamente approvata dal Parlamento Italiano il 21 Maggio 1915 con 407 voti a favore, 74 contrari e 1 astenuto alla Camera e 281 voti su 281 al Senato.

Parlare dei caduti in questo modo è un’offesa diretta a tutti coloro che hanno dato la loro vita in nome della Patria. E’ falso inoltre dire che Trento e Trieste sarebbero state ottenute senza la guerra. Sappiamo invece che ci sono voluti mesi di tempo per portare gli alleati su questa posizione favorevole all’Italia. Certo i Savoia furono in prima linea combattento con i soldati. Proprio quei combattenti che hanno coniato per Vittorio Emanuele III il soprannome di Re Soldato.

In merito poi a questa fantasia leghista dei “plebiscito truffa” nell’indicare le operazioni di annessione del 1866 del Veneto al Regno d’Italia posso asserire con dati alla mano che si tratta di un pretesto: sappiamo tutti che all'epoca la democrazia aveva "metodi diversi". E' giusto ricordare che il voto popolare non esisteva. Nè nell'Impero d'Austria-Ungheria, di cui il Veneto faceva parte con il Regno Lombardo-Veneto, né tantomeno della democraticissima Francia post rivoluzionaria di Napoleone III.

Era invece forte, anzi fortissima, la spinta unitaria che sfociò nel Risorgimento, che ebbe proprio in Venezia e Padova i suoi centri principali. Come dimenticare i Moti Risorgimentali che videro a Padova il suo epicentro con il Caffè Pedrocchi e l'Università? E' tutto dimenticato nella Terra Veneta? Non credo, certo Casa Savoia ha avuto un ruolo centrale non per scelta. Lo ebbe perchè nella Penisola Italiana era l'unico Stato ad avere dato al popolo un sistema democratico con un Parlamento, uno dei primi d'Europa, una Costituzione Democratica, con lo Statuto Albertino, un sistema di relazioni internazionali di primo livello ed un livello di sviluppo e di infrastrutture molto avanzati.

I Plebisciti, caro Stiffoni, furono degli eventi importantissimi: "fatti" democratici per l'epoca in cui avvennero. Leggerli come si legge il voto attuale sarebbe un grave errore storico e soprattutto sintomo di malafede.

E’ incredibile che la Lega non si renda conto che il continuo attacco contro i Simboli dell’Unità d’Italia è un boomerang poiché mette a nudo le autentiche mire di questo schieramento che non tendono certo all’interesse dei cittadini!

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