venerdì 27 febbraio 2009

PERCHE' IL PADOVA E' INCHIODATO ALLA TERZA SERIE

I motivi, poco calcistici, per cui il Padova rimane in "C".

Ammetto, di calcio ne capisco poco, ma sono un tifoso del Padova per due ragioni: la prima perchè è la squadra della mia città, quindi è nel mio cuore, la seconda perchè è la squadra per cui mio nonno, Marino Puggina, ha dedicato più di dieci anni di vita con immensi sacrifici, economici e non solo, portandola in Serie A. Quest'anno il Padova si appresta ad iniziare le celebrazioni per il suo Centenario e credo che i padovani meriterebbero come dono una bella promozione del Padova in Serie B. Ho letto la lettera che il Presidente Marcello Cestaro ha scritto ai Padovani, lo capisco, so bene cosa prova: ricordo lo sconforto che si provava in casa nostra quando la squadra non dava i risultati sperati, ma ricordo la forza ed il vigore con cui mio nonno reagiva dando impulso a tutti: dirigenti, allenatore e giocatori! Non era concesso fare scivolate! Quindi, pur comprendendo Cestaro, credo che un'analisi vada fatta. Il Calcio Padova non riesce a risalire la china non tanto per l'incapacità di questo o di quell'allenatore, non per la mediocrità di gioco dei suoi bravi atleti; in verità non riesce a "prendere il volo" per la mancanza di un solido piano aziendale e di una rete di relazioni di alto livello che sono obbligatorie per arrivare alla promozione. Ciò che manca al Calcio Padova è proprio questo. Pensate alle relazioni che intrecciò il Calcio Padova durante la Presidenza Puggina: vennero siglati accordi con il Milan e con la Juventus. Si ebbero giocatori del calibro di Demetrio Albertini e Alessandro Del Piero. Il Presidente stesso si dedicò assiduamente a stringere alleanze ai massimi livelli, prova ne sia che arrivò ai vertici della Lega Calcio ricoprendo la carica di Vice Presidente Vicario mantenuta anche dopo l'uscita dal Calcio Padova. Mi permetto quindi di sottolineare questa mancanza non tanto per criticare il Presidente Cestaro, anzi! Credo sinceramente che ci sia la volontà di arrivare in Serie B, ecco perchè, cari tifosi, invito il Presidente ad iniziare un percorso simile a quello fatto da mio nonno. Caro Presidente, la promozione, mi creda, la merita la squadra, la meritano i tifosi e, mi permetta, la merita soprattutto questa Città che non dovrebbe tollerare di avere una squadra di calcio militante nel mediocre campionato di terza serie.

Filippo Bruno di Tornaforte
Presidente di ViVi Padova!

giovedì 26 febbraio 2009

ODE DI FLAVIO ZANONATO AL SAN GAETANO

Il San Gaetano Beaburg di Padova? ...come rendersi ridicoli con i soldi dei cittadini.

Come ogni padovano negli ultimi giorni ho notato uno smodato acquisto di pagine pubblicitarie su vari quotidiani locali da parte del Comune di Padova. La pagina di “informazione istituzionale” conteneva una serie di notizie relative all’apertura del Centro San Gaetano/Altinate, ma ciò che mi ha fatto ridere è “l’articolo” firmato dal Sindaco Flavio Zanonato che mi è parso come “un’ode al San Gaetano”. Il Sindaco si sperticava in elogi a questa struttura che veniva definita come “il cuore culturale di Padova” portando ad esempio i dibattiti e gli eventi lì promossi negli ultimi mesi. Bene, prendo atto che il nostro Sindaco ha una percezione del tutto personale di cosa sia la cultura! E’ forse cultura ospitare modesti dibattiti fatti da assessori comunali su tematiche di scarso interesse generale figuriamoci culturale? E’ cultura una mostra auto-referenziale sulle prodezze architettoniche pensate dall’amministrazione comunale per il territorio cittadino?
E’ cultura un dibattito “pre-elettorale” che vuole forzatamente paragonare Barcellona a Torino ed entrambe a Padova? A me sembra pochino. Se abbiamo dovuto spendere più del doppio di quanto era previsto, ossia 20 milioni di euro contro 8 e mezzo previsti, per avere un ennesimo centro congressi allora “rido per non piangere”. Arrivare a paragonare il San Gaetano al Beauburg di Parigi mi sembra più che un’esagerazione una vera commedia di goldoniana memoria. No, dico, avete presente cosè il Beauburg? Che cosa offre al visitatore? Altro che dibattiti dell’assessore "x" o del sindaco "y". Altro che una miserella mostra di “boiate architettoniche” futuribili e costosissime! Al Beauburg la cultura si vive! Cari amici, il San Gaetano è un nulla! E’ una costosa scatola dal colore insolitamente grigietto che ricorda tutto fuori che le tradizioni patavine. E’ una spesa enorme e assurda perché priva di anima e futuro. Dunque invece di “sbrodolarsi” con i soldi di noi cittadini contribuenti il Sindaco dovrebbe fare un “salto culturale”, forse troppo elevato per qualcuno, e dotare la città di un vero progetto che, partendo dalla Cultura e dall’Arte, renda viva la città. Magari si ispiri al vero Beauburg, visto che gli piace l’assioma internazionale. Per esempio il San Gaetano potrebbe essere il cuore di un vero quartiere della cultura in cui si inseriscano eventi, mostre, atelier di artisti e di artigiani, musei, ristorantini, locali innovativi, insomma un vero cuore pulsante aperto fino a notte fonda per dare a Padova ciò che non ha e per portare veramente un pezzo di Parigi nel Veneto.

Filippo Bruno di Tornaforte
Presidente di ViVi Padova!

mercoledì 18 febbraio 2009

QUANTI SPRECHI NELL’AMMINISTRAZIONE ZANONATO?

In pochi anni sono stati gettati al vento decine di milioni di euro che potevano essere utilizzate per risolvere tanti urgenti problemi della città.

Nell’attuale frangente, in cui siamo in preda ad uno “tsunami della violenza”, si è levato un coro di accuse contro l’Amministrazione del Sindaco Zanonato che non ha preso i dovuti provvedimenti per arginare le cause della crisi della sicurezza. Tra gli accusatori più duri ci siamo anche noi di “ViVi Padova” che spesso abbiamo chiesto interventi efficaci ed immediati sia all’Amministrazione Comunale sia al Governo. Con tutta franchezza devo affermare che ci ha lasciati senza parole una delle tante “scuse” dietro le quali si nasconde il Comune: dal “palazzo” hanno lasciato intendere più volte di non aver avuto sufficienti fondi per sostenere un’efficace lotta al degrado cittadino. Al di là del fatto che molta colpa è proprio del Sindaco che ha accettato un’assurda connivenza politica tra i suoi sostenitori e le aree vicine ai centri sociali che proteggono sbandati e immigrati irregolari, questa risposta ci ha spronato a fare qualche “pulce” ai conti del Comune, soprattutto a quelli relativi agli ultimi anni di “gestione” da parte della Giunta Zanonato. Da questa analisi emerge un dato a dire poco sconcertante. Il Comune di fondi ne aveva, e anche parecchi! Purtroppo però ha gettato al vento molti milioni di euro grazie alla noncuranza con cui si sono lasciati lievitare i conti di opere pubbliche come il San Gaetano, opere stradali, opere del Tram, consulenze progettuali, come l’Auditorium, sino a raggiungere l’assurdo con i milioni di euro persi nel Crack Lehman.
Perbacco, allora siamo tutti fessi a Padova! Eravamo in grado di pagare addirittura un mini esercito cittadino e invece pensavamo di essere alla canna del gas! Infatti i conti non tornano, un esempio? Eccolo: il Complesso San Gaetano/Altinate appare che da un preventivo di otto milioni di euro di è giunto ad una spesa complessiva di quasi quindici milioni di euro. Insomma circa sette milioni di euro gettati al vento. Un altro esempietto? Ecco qua: se guardiamo il Crack Lehman aggiungiamo ai sette milioni buttati con il San Gaetano altri quattro milioni e, senza guardare le altre venti voci di bilancio, arriviamo ad avere più di dieci milioni di euro spesi inutilmente. Se volessi potrei proseguire con molte altre opere e arriverei senza fatica a conteggiare ben più di venti milioni di euro sprecati. La cosa, cari padovani, potrebbe apparire “normale” in qualche città del meridione dove sono abituati ad avere qualcuno, ad esempio il Veneto, che si preoccupa di tappare le falle dei bilanci pubblici. E’ invece intollerabile che accada proprio qui a casa nostra nella terra del Buon Senso! Sapete, a casa mia mi hanno sempre insegnato a non sprecare il denaro. In buona sostanza mi hanno sempre detto che la parsimonia è una qualità necessaria per ogni buon padre di famiglia, commerciante, imprenditore o artigiano. Pensate che fine farebbero le nostre piccole o grandi attività se usassimo il “metodo comunale” nel gestire i nostri soldi! Dunque se noi cittadini siamo parsimoniosi perché non lo deve essere anche un amministratore pubblico che ha la responsabilità dei nostri denari? Quei milioni di euro di chi sono? Sono forse di Zanonato o sono dei cittadini di Padova che pagano le tasse? Cari concittadini, la risposta la sappiamo, quei soldi sono nostri! Punto! Noi che ci facciamo in quattro per far quadrare i conti di casa, del bar, del negozio o dell’azienda non possiamo accettare che queste persone che ci governano buttino le nostre tasse, che spesso paghiamo privandoci delle vacanze o di qualche sfizio! Il prossimo Sindaco di Padova dovrà dimostrare di aver ben presente cosa significa essere parsimoniosi. Anzi, avvisiamo subito i prossimi candidati: date prova di essere parsimoniosi nella gestione del denaro sennò scordatevi il nostro voto! Pensate a quante cose si potevano fare con tutti quei milioni di euro sprecati da Zanonato, si potevano ripulire intere zone di Padova. Creare punti di ritrovo per i giovani e le famiglie rivitalizzando i Quartieri, si potevano avviare i lavori per un grande autopark in centro, si poteva creare una squadra di vigilantes per mandare a casa i balordi e i clandestini e magari si poteva anche abbassare di qualche punto l’ici. Insomma si potevano fare tante belle cose che non si sono fatte a causa di un’ennesima grave mancanza di questa amministrazione sinistrata: la mancanza di parsimonia!

domenica 15 febbraio 2009

UNA CLASS ACTION CONTRO ZANONATO

CINQUE ANNI DI ZANONATO UN VERO DISASTRO PER PADOVA E PER I SUOI CITTADINI!

E ci risiamo, un’altra settimana di passione per tutti noi cittadini di questa Padova presa d’assalto da ogni sorta di delinquenti. Rapine in casa nei quartieri, violenze su giovani pacifici nelle vie del centro, spacciatori e prostitute ovunque. Nonostante gli allarmanti segnali delle ultime settimane la stanca amministrazione comunale è rimasta nel suo solito stato confusionale: bloccata, inebetita, inefficace... Di proposte per l'emergenza sicurezza ne sono state avanzate molte per lo più valide ed applicabili: dalle “Ronde”, al comitato di sicurezza leghista fino alle azioni dei comitati. Con ViVi Padova abbiamo spinto a livello governativo affichè venga finalmente portato a Padova un Comitato per la Sicurezza promosso dal Ministro dell’Interno Maroni a cui dovranno sedere, oltre all’amministrazione pubblica e agli organi governativi in città, i rappresentanti dei Quartieri e dei Commercianti. Un Comitato che faccia ciò che non ha mai fatto il Sindaco ossia avvii urgentemente la linea della “Tolleranza Zero”. Vale la pena sottolineare che tutte queste lodevoli iniziative sono il frutto degli sforzi di privati cittadini, essi siano raggruppati in Comitati o in Associazioni. Appare oramai lampante la totale assenza dell’Amministrazione Comunale e soprattutto del Sindaco Zanonato che dovrebbe rappresentare le istanze dei cittadini e trovare pronte soluzioni alle problematiche a cui essi incorrono ogni giorno.

Dire che Zanonato si è comportato in maniera del tutto inadeguata è ripetitivo e semplicistico. A mio avviso il Sindaco, con la totale mancanza di decisioni e di azioni risolutive, si è reso colpevole dello stato in cui versa la Città. Basta uno sgaurdo alle leggi che regolano il funzionamento dei Comuni per trovare le responsabilità del Primo Cittadino. Credo si potrebbe addirittura trovare una valida motivazione affinchè i padovani possano riunirsi per promuovere una “Class Action” contro l’Amministrazione Comunale per i danni che essa ha provocato alla città, alla vita degli abitanti, dei commercianti e alla sua stessa immagine altamente pregiudicata. Mi riferisco ovviamente a tutti coloro che sono rimasti vittime della delinquenza dilagante, residenti e non, fino ad arrivare ai commercianti che sono sull’orlo del fallimento per la scellarata gestione del Centro Storico. Il Sindaco ha letteralmente affossato Padova. Vogliamo fare una breve lista delle sue “prodezze” in cinque anni di “lavoro”? Bene: ha lasciato mano libera all’escalation della violenza con orde di immigrati irregolari, di delinquenti, di attaccabrighe dei centri sociali, e di ogni sorta di balordi. Ha raggiunto il “lodevole” risultato di ammazzare il Centro Storico rendendolo “luogo inaccessibile” a causa dell’errata gestione della ZTL, e della totale mancanza di parcheggi, producendo la crisi economica degli esercizi commerciali costretti a chiudere; ha inoltre agevolato la crescita abnorme di Centri Commerciali. Ha reso insicuri tutti i quartieri i cui abitanti si sono trovati abbandonati a situazioni di degrado e delinquenza “spalmata” in tutta la città per la scellerata gestione del problema di via Anelli. Ha sprecato soldi pubblici con le manovre finanziarie “Lehman”. Ha sostenuto la creazione di enclavi di nord africani di dubbia regolarità, regalando intere zone della città ai loro bivacchi lasciando proliferare esercizi commerciali “etinici” che hanno reso infrequentabili interi quartieri provocando addirittura il crollo del valore degli immobili padovani. Ha approvato e sostenuto la costruzione di una Moschea nel cuore direzionale di Padova. Ha affossato il ruolo culturale e sociale di Padova scivolata in coda a tutte le classifiche nazionali e non solo. Insomma neppure volendo si poteva raggiungere un tale disastroso risultato.

Se Padova fosse una società per azioni e noi cittadini gli azionisti avremmo già licenziato da molto tempo il nostro “Amministratore Delegato Zanonato”! Ma adesso cari concittadini non ci sono più storie! Tra quattro mesi si vota ed è giunto il momento di usare il nostro potere, l’unico che ci rimane: il voto. Usiamolo per dare una sonora lezione a questa Amministrazione Comunale, che sia di monito ai futuri amministratori. Rimane sempre il nostro senso di frustrazione nell’aver visto rovinare Padova, ma, permettetemi, siamo anche arrabbiati perché dall’opposizione nulla è stato fatto. Siamo di fronte ad una desolante inadeguatezza politica del PDL che ci fa rabbrividire perché assente e privo di programmi! Ma si sa, la politica nel PDL è fatta di “villa in villa” e di “palazzo in palazzo”, non tra i quartieri e ascoltando le persone… Dunque noi cittadini dobbiamo rimanere tra color che sono sospesi? Direi di no, avanti allora rimbocchiamoci le maniche, insieme a tutte le associazioni, ai comitati e ai volenterosi; che la coscienza civica patavina si svegli e proceda nel formare un programma ed un candidato che venga dalla gente e non dai Palazzi! Contate pure su tutti noi di ViVi Padova!


Filippo Bruno di Tornaforte
Presidente di ViVi Padova!

martedì 10 febbraio 2009

LA LOGICA ILLOGICA DELLA POLITICA

TRA PD E PDL LA "LOGICA ILLOGICA" DELLA POLITICA LASCIA CAMPO LIBERO AL CITTADINO

Nell’analizzare la situazione in cui versa la città di Padova ho più volte criticato la mediocrità di chi l’amministra da molti, oserei dire troppi, anni. Oggi però non ho intenzione di perdere tempo nel commentare le “prodezze” del nostro Sindaco, voglio rivolgere la mia attenzione verso le “mirabili acrobazie” dell’opposizione composta dalla galassia del PDL. Quando ci si trova dinnanzi ad un tale disastro, prodotto dalla mancanza di capacità e di strategie della Maggioranza, sembrerebbe ovvio appellarsi al ruolo fattivo dell’Opposizione. Bene, nel nostro caso invece non troviamo alcun fatto positivo in quest’area della politica patavina. Né Maggioranza né opposizione hanno fatto alcunché per migliorare la terribile situazione in cui è stata gettata Padova. Mi trovo in un certo imbarazzo nel constatare, tranne alcune eccezioni, il livello “piccino” con cui i moderati del PDL hanno gestito il loro ruolo in seno al Consiglio Comunale: divisi e inefficienti! Appare inoltre drammatico notare come, a pochi mesi dalle elezioni, nonostante l’evidente scontentezza della cittadinanza, questa parte politica non sia in grado di proporre un progetto serio per Padova. Chi risolverà la delinquenza? Che proposte per il rilancio del commercio? Che idee per tutelare la famiglia? Che prospettive per il ruolo di Padova? Mah… dal PDL nessun cenno… sono tutti così presi a proporsi come “alternativa a Zanonato” che non hanno ancora proferito parola sulla loro proposta per il futuro della Città! Insomma, chi si “candida ad essere candidato sindaco” dovrebbe motivare per quale ragione dovremmo preferirlo a qualcun altro all’interno stesso schieramento! Insomma perché mai dovremmo preferire Marin a Bordin? O Avruscio a Salmaso? O, che ne so, Terranova a Padrin? Dico, ma questi signori ci hanno mai fornito le loro idee per rilanciare la Città? Hanno mai fatto qualcosa di concreto? Hanno risolto i nostri problemi quotidiani? Lascio a voi la risposta. A mio modesto avviso appare evidente che tutte le “anime” del PDL stanno cercando di emergere per ottenere la supremazia a scapito di noi cittadini! E appare anche chiaro che “chi comanda”, a Roma o Arcore ovviamente, non si fila minimamente di ciò che accade a Padova. …e poi dicono che la gente odia la politica… e cosa si aspettano?!
Il tutto lascia trasparire una desolante situazione che appare lontanissima dalla logica e dal buon senso con cui noi Veneti gestiamo la nostra famiglia, il nostro bar, il nostro negozio o la nostra azienda! Qualità che un buon leader politico dovrebbe come minimo avere per preparare le elezioni di una delle più importanti città italiane. Cari amici, a tutti noi semplici cittadini appare lampante e preoccupante la distanza abissale che esiste tra la cittadinanza e questa classe politica chiusa nei propri “salotti” e forte di autoconvincimenti da far accapponare la pelle!
Ma, cari Padovani, siamo tutti fessi? Da quando in qua la politica cittadina si fa nei salotti? Forse quella nazionale, che da decenni è ammorbata da insane abitudini romanesche, ma quella cittadina no! Proprio no! Non è forse vero che la politica si fa tra la gente? In mezzo alle piazze, ascoltando le persone, nei bar, nei negozi, nelle parrocchie e nei centri per anziani o tra i giovani? Io dico di si, io credo che Padova sia di tutti noi cittadini. Con ViVi Padova l’abbiamo dimostrato! Padova non è un “oggetto” del potere politico, ad uso e consumo di questa classe politica di destra e di sinistra, che ha fallito miseramente il compito che avevamo loro assegnato. Mi chiedo come i commercianti del centro storico “ammazzato” da quattro anni di imbecillità politiche potranno sopportare di essere rappresentati da persone di tale modestia senza un programma su nulla! Stessa cosa varrà per i cittadini esasperati dalla mancanza di sicurezza e per i giovani che vivono in una città rincretinita e moribonda. Insomma, ma vogliamo o no riprenderci ciò che ci spetta? Vogliamo o no dimostrare a questi politici “da salotto” che noi padovani siamo molto più in gamba di loro e che in zucca abbiamo ancora il sano buon senso veneto? Io dico di sì, e incito tutti a muoversi, ad agitarsi; dobbiamo essere costruttivi creando le premesse per la Padova del futuro. Una Padova che costruiremo noi cittadini, con o senza l’aiuto della politica!

Filippo Bruno di Tornaforte
Presidente di ViVi Padova!

SVILUPPARE LA CITTA' SIGNIFICA ENFATIZZARNE I LATI POSITIVI E MIGLIORARLA

Ho letto oggi l'intervento di Paolo Giacon sul Gazzettino in risposta al mio intervento di due giorni fà relativo alla mancanza di una piano architettonico/urbanistico
che tuteli le bellezze di Padova per renderle sempre più appetibili al turista ed al cittadino. Peculiarità artistiche ed architettonico/paesaggistiche e, soprattutto, relative alle nostre tradizioni culturali, culinarie, artigianali e commerciali.

Giacon nel rispondermi si abbarbica sul fatto che io ragionerei come un "nonno" e che la città è cambiata (...eh già!) e che deve "aprirsi all'esterno" e non "chiudersi in un micromondo dorato". Innanzitutto ringrazio per il complimento; se i giovani usassero maggiormente il buonsenso dei nostri nonni vivremmo certamente in un'Italia migliore!

Non voglio rubare troppo spazio quindi rispondo velocemente. Nessuno meglio di me, vista la mia professione e la mia costante presenza nelle maggiori capitali occidentali, sa cosa significa dare a Padova un volto ed un ruolo internazionale. Per questo abbiamo candidato la città a sede dell'Agenzia Europea per il Turismo, ente dell'U.E, e per questo stiamo lanciando proprio da Padova il progetto Cultura Viva sostenuto dalle massime Istituzioni Nazionali.

Caro Giacon, essere internazionali ed aperti non significa perpetrare "boiate architettoniche ed urbanistiche" con la presunzione di dare un volto "moderno" alla città. Queste scelte le fanno i piccoli centri periferici non città del taglio di Padova che Shakespeare stesso definì "Culla delle arti e delle scienze", e che Napoleone paragonò al "più bel salotto italiano a cielo aperto!".

Città come Parigi, Lione, Salisburgo, Monaco, e la stessa Londra, hanno avuto il coraggio di "riportare all'antico splendore" intere aree ricostruendo gli antichi palazzi demoliti, le illuminazioni con lampioni ottocenteschi, piazze arredate con pavimentazioni e panchine dal design originale dell'epoca in cui furono pensate. Arrivando anche a fare delle apposite edicole in stile consono alla storia delle rispettive città. Questo a Padova non succede. Per la modesta capacità degli amministratori che, probabilmente, il mondo lo hanno visitato poco e superficialmente.

Amministratori che, caro Giacon, si fanno riempire la testa di stupidaggini da architetti definiti "di grido", che io bandirei dal suolo italico, come quelli che stanno intervenendo su Padova. Ben vengano le grandi opere come l'Auditorium, la revisione del Foro Boario, ma che siano studiate in modo da rispettare Padova nel suo intimo essere di "culla delle arti". Solo in questo modo otterrà nuovamente il ruolo internazionale nel turismo e, soprattutto, potrà continuare ad essere l'amatissima casa di tutti noi padovani e dei milioni di turisti che la visitano proprio in virtù della sua antica bellezza.

Filippo Bruno di Tornaforte
Presidente di ViVi Padova!

GIU’ LE MANI DA PRATO DELLA VALLE E DALLA NOSTRA STORIA!

7 GENNAIO 2009

Chi come me ha un nonno che ha incarnato un pezzo importante della storia di Padova del novecento, fatta di successi sportivi ed imprenditoriali; un nonno che ancora oggi, a nuovo millennio inoltrato, ha ancora la forza e la lucidità per trasmettere emozioni e previsioni può ritenersi estremamente fortunato. Sto parlando di Marino Puggina, per molti lettori rappresenta il “presidentissimo del Calcio Padova in Serie A” per altri il "re dei supermercati", per me rappresenta un patrimonio culturale, umano e storico senza eguali, oltre ovviamente ad essere il mio super nonno a cui voglio un gran bene! Ieri, cari amici, ero insieme a lui a scorrere le pagine de “Il Mattino” in cui si presentava, con tanto di foto gigante, la nuova “epica” sistemazione dell’area di Prato della Valle in vista della nascita del nuovo parcheggio di Piazza Rabin. Dire che siamo inorriditi è poco! Ogni qualvolta l’amministrazione comunale decide di mettere mano alla “sistemazione” di aree del centro storico si realizza puntualmente l’incubo di veder sfregiata una delle più belle città d’Europa con interventi degni di una qualsiasi città dell’Est. Basti vedere l’orrore della nuova Piazza Cavour e dell’Edicola degna di un gazebo per gelatai di Riccione!
Che si pensi di fare un parcheggio sotterraneo e si voglia riqualificare l’area dell’antico Macello va bene, che si voglia demolire l’Appiani è già duro da digerire, ma che si voglia rovinare Prato della Valle con “totem illuminanti” e “colonne di luce” a “cornice” della Piazza più grande e affascinante d’Europa mi pare assurdo!
Con queste continue mazzate si sta letteralmente distruggendo Padova. Non solo come bellezza artistica, cari lettori, ma soprattutto se ne compromette il tessuto umano, fatto di luoghi per molti di noi “mitici”, parte delle nostre più importanti tradizioni che sentiamo profondamente radicate nel nostro intimo. A tal riguardo mio nonno Marino mi ha esposto il libro del suo amico Ito Marcon “Un medico… in volo”. Un libro in cui si ripercorre con una sorprendente lucidità ciò che era Padova nel ‘900. In modo particolare si sofferma proprio sulla zona di Prato della Valle, Santa Croce e Corso Vittorio Emanuele II. Una zona che “faceva a sé” nella vita della Padova del ‘900. In quella storia si intreccia indelebilmente la vita di molti padovani, del Calcio Padova e dello sviluppo del commercio innovativo. Una storia fatta di persone, di luoghi simbolici, d’impegno e dedizione, e soprattutto di amore per la propria città e per le proprie tradizioni. Ricordate quando in Corso Vittorio Emanuele c’era la salumeria con forno “Faggin”? La Rarinantes che era appena passata Santa Croce in cui ci si ritrovava nei periodi estivi? Il negozio di Frescura, la fioreria Vezzù, l’osteria dei Campetti, il “casolin” Puggina che faceva il panino con la soppressa “a credito”, e che dire del caro e vecchio Appiani? Io, seppur ancora trentenne, ricordo molto bene quei luoghi. Ricordo gli sguardi, le ciàcoe, i profumi, le strette di mano. Ricordo l’emozione di tutti quei padovani che attraversavano “el prà” per andare al “vecio Apiani” a fare il tifo in curva. Ad ascoltare i racconti di mio nonno e di Ito Marcon viene malinconia perché tutto ciò è piano piano scomparso per la stupidità di tutti noi che non lo abbiamo salvato. Dunque, cari padovani, leggendo le mirabolanti boiate che il Comune vuole infliggere al Prato viene invece voglia di urlare! Questa città inginocchiata su sé stessa; né più provincia, né ancora Europa; infedele alle proprie tradizioni; venduta ad un’aspirazione internazionale che stenta ad arrivare; regalata agli immigrati e delinquenti; non comprende che la sua forza nasce dalla protezione e dal rilancio delle sue millenarie Tradizioni! Padova svegliati! Anzi svejemose tosi che zè ora! Riprendiamo le nostre usanze, riportiamo la vita nei rioni, dobbiamo essere fieri di ciò che abbiamo cercando di conservarlo al meglio e non di cambiarlo! Quindi diciamo “Giù le mani dal Prato!” che non si azzardino a toccarlo o faremo barricate! Vi esorto, chi ancora ha nel cuore i sentimenti di amore per Padova e per le sue tradizioni faccia un passo avanti e si faccia sentire, insieme, forti di questo legame profondo che dal passato ci porterà al futuro, potremmo costruire una Padova più autentica e certamente più forte ed umana!

Filippo Bruno di Tornaforte
Presidente di ViVi Padova!

IL VIAGGIO DI ZANONATO IN TERRA SANTA UN DIVERSIVO PER DISTOGLIERE L’ATTENZIONE DAI PROBLEMI URGENTI DELLA CITTA’.

5 GENNAIO 2009

Leggendo i giornali in questi giorni sembra che il Sindaco Zanonato sia impegnato in una missione di estrema importanza in Terra Santa. Viene descritto alla stregua di una grande personalità impegnata in politica internazionale. Pensate, a Padova avevamo un Sindaco del livello di Henry Kissinger e non ce ne siamo accorti!
Eh già cari concittadini, mentre noi siamo sommersi dai problemi di sicurezza, economici e addirittura rischiamo di spezzarci l’osso del collo mentre camminiamo nei marciapiedi invasi dal ghiaccio e dalla neve, per non curanza del Sindaco, quest’ultimo va in missione in Terra Santa grazie al sostegno cieco di Comunione e Liberazione...
Beninteso, lui può andare dove gli pare, ma che lo faccia privatamente senza strombazzare proclami. Il “massimo”, cari padovani, lo raggiunge nella sua quotidiana stesura del “diario della missione” che possiamo leggere su “il Mattino”. Insomma, come dice Andreotti: “pensar male è peccato ma ci si azzecca!”. Allora noi pensiamo male! Sì, malissimo! Perché Zanonato usa tutte le tecniche possibili per mascherare i danni della sua amministrazione e per mettere fumo sui problemi di Padova. Caro Zanonato, noi cittadini i problemi li viviamo lo stesso, che Lei li nasconda o no!

Il 30 dicembre scorso abbiamo “scoperto” dalle pagine del Sole 24 Ore che Padova è precipitata al 40° posto in classifica nella qualità della vita. Se è per quello noi padovani ce n’eravamo accorti da un bel pezzo! Almeno noi di “ViVi Padova!”, tanto da essere spinti a fondare un’associazione apposta.
Nella medesima classifica si nota che in tema di sicurezza siamo fatalmente vicini alla posizione di Napoli. Bene, che risposte ha dato il nostro sindaco “Zanonato-Kissinger” ? Nessuna, era impegnato ad organizzare la super missione.
Mi sono recato per alcune commissioni all’Arcella, già sopra al cavalcavia mi sono reso conto di un fatto semplice e lampante: l’Arcella non è più un quartiere residenziale di Padova ma una protuberanza veneta di qualche casbah magrebina! Era incredibile vedere delle povere signore passeggiare tutte imbarazzate ed impaurite con lo sguardo basso per evitare di incrociare certi ceffi da far paura anche ad un pugile.
Ne ho personalmente scortata una che era in evidente difficoltà, candidamente mi ha detto “sa qui no zé più aria par noantri, i se ga ciapà tuto sti marochini! El varda no ghe zé più neanca na botega nostra. Tuta roba strana.”. Ho scritto in dialetto questa frase perché faccia riflettere.
Se leggiamo i titoli del “Mattino” o del “Gazzettino” è chiaro che gli immigrati e le loro attività, che spesso nascondo traffici illeciti, si sono sviluppate a macchia d’olio dal Ponte Garibaldi, a ridosso del centro storico, fino a tutta l’area della Stazione, di Borgomagno giungendo fino all’Arcella. Gli abitanti di questa importantissima parte di Padova si sono trovati a doversi sentire “ospiti in casa propria”. Non c’è cosa peggiore di camminare per le strade della propria città avendo paura di essere aggrediti.

Ed il Sindaco che fa? Depaupera le poche risorse del bilancio comunale con operazioni da pirata della finanza! Perché non ha usato questi soldi per risolvere questi problemi? Perché, cari cittadini, combattere queste problematiche non fa parte della sua cultura di sinistra!
Non possiamo permettere che questo degrado continui, che la delinquenza aumenti e che questi immigrati irregolari e delinquenti divengano padroni della nostra città!

Il fatto che Padova sia precipitata nella classifica della qualità della vita è un’ennesima conferma di ciò che sappiamo da tempo. Allora togliamo questo fumo che ci butta negli occhi il Sindaco e diciamo no ad un Zanonato-4! Il PD dovrebbe avere il coraggio di mettere in campo un candidato sindaco che venga dalla base, che sia vicino alla gente. Zanonato è chiuso nel suo guscio dorato protetto e coccolato, e ci fa credere di essere un "grande uomo internazionale" per nascondere una realtà: ha fallito come primo cittadino, ha sprecato milioni di euro, ha fatto morire il centro e ha regalato la nostra amata Padova agli immigrati e ai balordi!

Filippo Bruno di Tornaforte
Presidente di “ViVi Padova!”

PADOVA CAPITALE DEL DEGRADO E DELLA PAURA.

Nell’esprimere la piena solidarietà di “ViVi Padova!” all’Assessore Provinciale Massimo Giorgetti, per quanto accaduto in Piazza delle Erbe, colgo l’occasione levare un grido di rabbia che da mesi soffoco nel mio stomaco essendo stato educato ad esprimermi con pacatezza. Ora questa pacatezza non è più sufficiente ad arginare la frustrazione che mi attanaglia dopo gli ultimi fatti accaduti nella nostra Città. Alla nascita di ViVi Padova! avevamo posto all’attenzione dei padovani l’urgenza di arginare il degrado e la violenza che stava aumentando nella nostra città sottolineando come sia oramai in preda di balordi, immigrati clandestini, “no-global” e tossici di ogni specie. Avevamo chiesto all’Amministrazione Comunale di attivarsi con urgenza per arginare la situazione con serietà e determinazione. Mai nella vita avrei pensato di leggere nelle pagine dei quotidiani che nel centro storico di Padova ci potessero essere ragazze violentate, gruppi di amici presi a calci, fidanzatini rovinati dai pugni e addirittura un Assessore, popolare e simpatico come Massimo Giorgetti, preso a calci e pugni! Tutto ciò è intollerabile! Non mi capacito come l’Amministrazione Pubblica possa aver concesso l’uso delle Piazze, da oramai quattro anni, a gentaglia come quella dei Centri Sociali. Non comprendo come sia possibile che si possa credere che una multa possa fermare questo schifo. Non capisco perché non si blocchi l’arrivo continuo ed insostenibile di immigrati clandestini e portatori di criminalità. Mi spiace ma tutto questo è l’antitesi di ciò che ci si aspetta da chi ha l’onore e l’onere dell’amministrazione della cosa pubblica. Appunto, cosa pubblica, ossia di tutti noi! Noi padovani che esigiamo la sicurezza nella nostra città, che esigiamo pulita e decorosa, che esigiamo sia luogo di ritrovo per giovani ed anziani e non per puttane, clandestini, drogati e disobbedienti.
Dunque caro Sindaco se vuole ispirarsi a qualcuno per ritrovare la fiducia dei suoi concittadini si ispiri all’ex Sindaco di New York Giuliani che al grido di “tolleranza zero” ha ripulito la sua città rendendola la metropoli più sicura al mondo. Crei un autentico tavolo di coordinamento alla sicurezza con i migliori esperti. Inizi con sbattere fuori dalle piazze tutti i no-global, i tossici e i clandestini spacciatori, che se ne tornino nei loro centri sociali e se non li hanno più regalate loro un bel capannone in estrema zona industriale! Cominciamo a far chiudere tutti i negozi etnici presenti nel territorio del centro storico ivi compresa l’area di via Trieste, Corso del Popolo e De Gasperi. Sappiamo bene che in quei luoghi di etnico c’è soprattutto lo spaccio di droga e di merci illegali. Oltre ad essere assembramenti pericolosissimi! E chieda al nostro Vescovo di fare uno sforzo nel trovare un’area più consona e moderna per le pur importanti cucine popolari. Restituiamo questa bella città ai suoi cittadini! Credo che le prossime elezioni comunali debbano essere una vera occasione per tutti noi Padovani per far sentire la nostra voce a suon di voti! Mai più amministratori imbelli e mediocri! Mai più una Padova fatta di calci, pugni, violenza e droga! Almeno noi di “ViVi Padova!” proveremo con tutte le forze a cambiare le cose.

Filippo Bruno di Tornaforte
Presidente di ViVi Padova!