domenica 21 dicembre 2008

IL PROVERBIALE BUON SENSO VENETO HA LASCIATO PADOVA.

21 DICEMBRE 2008

Circa un anno fa ho scritto un intervento su “Libero” sulla deriva della società italiana sempre più lontana dalle sue radici, dai suoi Valori e tradizioni. Nel descrivere la sensazione di sbigottimento che spesso mi colpiva nel leggere i titoli dei quotidiani nazionali, e soprattutto analizzando le improvvide azioni ed i provvedimenti "ebeti" e "insensati" della nostra classe politica/dirigente, che spesso ho etichettato come “ebete” e “intorpidita”, mi espressi sottolineando che la situazione era talmente grave da farci sperare in un pronto sovvertimento delle cose da parte dei pochi ancora dotati di buon senso. Tra questi pochi mi permisi, da buon campanilista, di annoverare le genti venete.
Vedete, noi veneti, figli di semplici agricoltori che negli anni si sono elevati al rango di imprenditori dal talento invidiato in tutto il mondo, abbiamo raggiunto i massimi livelli di sviluppo economico, commerciale, turistico ed artistico della nostra Terra grazie ad un tratto del tutto peculiare del nostro “essere”: il buon senso.
In noi l’applicazione del “buon senso” è talmente innata che spesso non ce ne rendiamo conto ma spinge ogni nostra azione, dalla cura che mettiamo nel tenere la nostra casa, dentro e fuori, fino alle importanti decisioni che prendono i capitani d’azienda delle famosissime e floride aziende venete.
In un solo caso, purtroppo per noi, appare evidente che l’applicazione del proverbiale “buon senso veneto” non trovi più applicazione: l’amministrazione pubblica, o meglio, la politica.
Il “male romano” ha purtroppo contagiato la classe politica veneta, non tutta, beninteso, ma quella più “elevata” che amministra i capoluoghi di provincia, le province e, spesso, anche la stessa Regione. Sembra che i politici veneti siano stati contagiati dall’imbarbarimento culturale, quasi un “reset celebrale”, portandoli a commettere le stesse cretinate che macroscopicamente vengono commesse a Roma. Le stesse idiozie, cari amici, che hanno trascinato l’intero distretto Triveneto nel baratro della crisi a causa del perpetrato “risucchio” delle proprie sostanze per “impinguare” quelle delle regioni del sud… E veniamo al dunque, ieri ho avuto il piacere di ascoltare un intervento del Prof. Mario Bertolissi sulla crisi delle nostre città e della nostra Regione, bene, ho potuto ritrovare nelle sue parole e nelle emozioni che ha trasmesso le stesse cose che hanno animato la mia decisione di fondare, insieme ad alcuni illuminati amici dotati di “buon senso”, ViVi Padova.
Ecco la notizia: il “buon senso” ha lasciato Padova, e, attenzione, sta lasciando tutto il Veneto!
Come possiamo spiegarci il comportamento del Sindaco Zanonato nella “non gestione” di problemi così gravi come la debordante delinquenza alimentata da un’immigrazione senza sosta? Come possiamo dare una spiegazione alle decisioni di questa giunta che ha pensato di investire in borsa milioni di euro giocando a fare i finanzieri? Come possiamo comprendere le scelte in tema di arredo urbano, sviluppo economico, sul commercio e addirittura sul traffico? La spiegazione è semplice: Zanonato e compagnia non hanno “buon senso”!
Fanno, rifanno, si agitano, cercano, trovano, buttano, riprendono, insomma sembrano in preda alle convulsioni tipiche di chi non sa più che pesci pigliare. O peggio, si bloccano in analisi e anamnesi tipiche del ragionamento filosofico “greco-romano” che attanaglia l’Italia da decenni.
Non crediamo a questo o a quel sondaggio, non diamo per scontato nulla. Noi siamo o non siamo veneti? Siamo o non siamo quel popolo che dal nulla ha creato il primo Distretto Economico d’Europa? Siamo o non siamo coloro che sanno sempre prendere la decisione migliore perché spinti dal sacro e proverbiale “buon senso”?
Io dico di sì! E vi invito a far sentire forte la vostra voce, uniamoci a persone come il Prof. Bertolissi, come Antonio Guadagnini, vice sindaco di Crespano e promotore della “sommossa dei sindaci veneti” contro i soprusi di Roma. Uniamo le forze al di là degli schieramenti ed impegniamoci in qualcosa di nuovo che riporti a Padova ed in Veneto il caro vecchio “buon senso”! Perché, cari amici, il PD, il PDL e spesso anche la Lega, sono in gran parte il frutto delle strategie politiche romane che sono spinte dalla brama per il potere e non certo dalla voglia di tutelare le nostre famiglie e la nostra amata terra!

Filippo Bruno di Tornaforte
Presidente di “ViVi Padova!”

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